21/10/11

Girovagare senza meta

Amo pianificare i viaggi fin nei minimi dettagli, pregustando già da casa ciò che andrò poi a vedere. Eppure uno degli aspetti più belli del viaggiare autonomamente è dato dal fattore sorpresa, capace di regalare una nota indimenticabile alla sinfonia già sognata.
Ogni viaggio ne offre sempre almeno una e la più bella dello scorso week-end in Toscana è stata il vedersi comparire davanti, dopo un paio di curve, una pennellata rosso mattone sospesa tra l'azzurro del cielo e i colori di una campagna sul punto di indossare le tonalità autunnali.
Certaldo dalla strada che viene da Firene
Il cartello stradale ci indica che siamo arrivati a Certaldo, la località impostata sul Tom-tom per cercare di tenerci lontano dalle strade più trafficate mentre cerchiamo di raggiungere San Gimignano.
Il nome in sè non mi dice un gran chè, ma quel gruppo di case abbarbicate in cima al colle sono un invito irresistibile a intraprendere la salita.
E' un salire lento, che offre belle vedute sulla campagna toscana e ci conduce in un luogo dove ogni mattone, pur sferzato dal primo freddo vento autunnale, ha il profumo caldo della storia.
Certaldo, via Boccaccio
Una storia corale, raccontata da decine di soldati, artigiani, mercanti e nobiluomini che ebbero la fortuna di vivere in queste case nel momento del suo massimo splendore.
Più che una storia con la S maiuscola, è una raccolta di novelle. Simili a quelle narrate dal suo cittadino più illustre, Messer Giovanni Boccaccio.

Passeggiare tra i suoi vicoli è un continuo sali-scendi. Un'esplosione di scorci inaspettati.
Certaldo, panorami ovunque
scorcio di una viuzza a Certaldo

Non ci sono palazzi eleganti, grandi piazze o ardite cattedrali ad attirare l'attenzione.
Lo sguardo è libero di vagare tra le viuzze e soffermarsi su particolari dimessi che raccontano, ancor oggi, storie di una vita che si ripete da secoli sempre uguale a se stessa.

Unica eccezione, Palazzo Pretorio.
Splendido punto di fuga prospettico contro il turchese del cielo.
Palazzo Pretorio di Certaldo
I suoi stemmi ricordano le famiglie che si sono succedute nel governo del vicariato, le sue grosse mura narrano storie di guerre ed assedi, il suo mastio è ciò che rimane a gloria della potente famiglia degli Alberti, che ricevettero questo feudo da Federico Barbarossa.

Poco più in là, una semplice chiesa in mattoni rossi

e piccole grandi opere d'arte, incastonate come gemme preziose a decorare tanta bella semplicità.


Antico e moderno dialogano pacificamente, cantando inni alla bellezza dell'arte e del creato.
Ma non c'è da stupirsi più di tanto, se si hanno occhi capaci di intravedere in questa rustica composizione di volumi un'anticipazione della scomposizione spaziale cubista.
Certaldo, scorcio a sorpresa
 Dolce sorpresa nella sorpresa!

Informazioni utili:
La salita verso Certaldo Alta si fa a piedi in circa 10 minuti, ma volendo c'è pure la funicolare.
Ci sono ristoranti di tutti i tipi e per tutte le tasche. Consiglio vivamente l'Osteria Toscana, in fondo a via Boccaccio, sulla sinistra poco prima di Palazzo Pretorio. E' un piccolo ambiente rustico, con rivendita di vini, olio d'oliva, marmellate, dolcetti e quant'altro. La ribollita è ottima e il conto assai onesto.

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