E' quindi il caso di gustare questo patrimonio il più intensamente possibile con tutti e cinque i sensi, attenti ai suoni, agli odori, alle luci e alle ombre, al vento e alle piccole cose come ai grandi scenari e agli innumerevoli segni della presenza umana nel tempo ...
"piccole cose e grandi scenari ..." |
So che vi potrà sembrare un po' strano trovare questo itinerario in un blog dedicato ai viaggi con bambini, ma chi meglio di loro può gustare questo patrimonio il più intensamente possibile, con tutti e cinque i sensi?
Chi più di un bambino sa inebriarsi del profumo del muschio, ascoltare lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi, incantarsi davanti alla resina che gocciola da un tronco, esultare davanti alle cime imbiancate dalla prima neve?
profumo di muschio |
Ma non sono loro il nostro futuro e i portatori di quella Memoria che, solo se coltivata, continuerà a dare un senso alla tragedia consumatasi quasù più di 90 anni or sono?
Testimoni |
Personalmente sono convinta che le emozioni vissute nell'infanzia, anche sotto forma di gioco e di allegra scampagnata, lascino una traccia profonda in ognuno di noi e possano poi acquisire nuovi significati una volta raggiunta l'età adulta.
Ed è con l'idea di aprire un piccolo spiraglio nella Porta della Memoria che seguo i passi di mio figlio e dei suoi amichetti, intenti a cercare nel sottobosco paletti dipinti d'azzurro per seguire il sentiero che li porterà a scovare tesori il cui significato, al momento, ancora gli sfugge.
Sentiero del Silen |
Come quello di quel grande uccello, sarà colomba o aquila?, scolpito nel marmo e imprigionato in una grande gabbia in legno, la cui sommità è aperta verso l'azzurro di un cielo incredibilmente terso.
O come quello delle dodici grandi braccia che escono misteriosamente dal terreno indicando punti diversi dell'universo, stringendo talvolta fiori e cartigli arrotolati.
Speranza |
Subito chiaro, invece, è il senso di quelle grandi lastre arruginite disseminate nel sottobosco.
Lettere |
Sono alcune delle lettere scritte alle famiglie dal fronte.
Parole che il tempo cancellerà sulla carta, ma che difficilmente se ne andranno dal cuore di chi si è fermato a leggerle qui, scostando le foglie trasportate dal vento.
Foglie che riportano alla mente la poesia di Ungaretti, mai così profondamente sentita come in questo luogo visitato in questa stagione.
Si sta come d'autunno
sugli alberi le foglie
Sono parole che noi mamme non ci sentiamo di leggere fino in fondo ai nostri figli, forse per scacciare scaramanticamente il timore di doverle ricevere un giorno, a nostra volta.
Ma il problema non si pone, perchè loro, con la loro allegria e vitalità di bambini, sono già corsi avanti.
Si siedono sugli elmetti dei due eserciti schierati, indicandosi a vicenda i quattro teschi minacciosamente posizionati al centro della composizione.
Eserciti |
Girano intorno a grandi fiori arruginiti, chiedendosi perchè solo uno è giallo.
Vorrebbero arrampicarsi e intrufolarsi tra le quattro croci unite e sormontate dell'installazione dedicata alla Pietà.
Pietà |
Si rincorrono, si nascondono, saltano tra i grandi massi bianchi disposti a formare il Labirinto Nero
Labirinto Nero |
descritto da queste bellissime parole di Bertold Brecht
Al suo centro si trova un monolite che inneggia alla Pace in tutte le lingue.
E loro si divertono ad ascoltare e cercare di ripetere le nostre improbabili pronuce.
Si aggirano stupiti tra grandi sagome che stentano a riconoscere come figure umane a cui mancano dei pezzi.
Pezzi smembrati dalle atrocità della guerra, che ora giacciono al centro di questo strano cerchio e che loro cercano di riassemblare come in un grande puzzle tridimensionale.
Testimoni |
Cercano di riconoscere letterine misteriosamente incollate su delle pietre, inconsci che la G non appartiene solo al compagno di scuola Giovanni, ma è qui per commemorare quei Giovanni che si sacrificarono per la nostra libertà.
Gli Immortali |
Restano a bocca aperta quando li informiamo che il grande buco ai nostri piedi è stato formato dall'esplosione di una bomba vera.
Ora ospita l'ultima installazione di questo suggestivo percorso: dei tronchi spogli che sorreggono gigantesche piastrine di riconoscimento.
Frutti Gloriosi |
Non vi sembra anche questo un bel modo per vivere la storia e tenere viva la Memoria?
Circa 300 metri prima del rifugio, sulla destra, c'è un tabellone esplicativo del progetto e delle installazioni, che potete trovare descritte anche sul loro sito.
Il sentiero parte proprio alle sue spalle ed è segnalato da paletti azzurri.
Rifugio Campomuletto a Gallio |
Per raggiungere il Rifugio, attraversare il centro di Gallio e proseguire per circa 8 km verso la località Campomulo. Al bivio che conduce al Centro di Fondo, tenere la destra. La strada finisce proprio davanti al Rifugio Campomuletto.
Noi ci torneremo anche quest'inverno, perchè siamo curiosi di conoscere Caio, Brunetta e Adry ...
Giardino delle Renne a Gallio |
Che bello questo percorso, mi piacerebbe andarci.
RispondiEliminaE hai ragione, con i bambini prima si inizia a far loro conoscere la storia e meglio è: le impressioni che si ricevono da piccoli sono le più indelebili, le più durature.