03/03/12

Il coraggio del pettirosso

Che cosa centri il pettirosso con questo libro non sono proprio riuscita a capirlo.
Viene citato solo nell'ultima brevissima frase, oltre che come terza parola nella quarta di copertina.
Ammetto che l'incapacità di cogliere il legame tra questo uccellino e la storia narrata, ma forse sarebbe meglio dire le storie, sarà dovuta alla mia limitatezza mentale, alle scarse conoscenze ornitologiche o alla difficoltà di cogliere certe sottigliezze liriche.
Però, quando leggo Maggiani, io che non sono per nulla poetica, mi sciolgo come burro al sole e passo ore a rileggere le stesse poche righe.
Mi piace il modo in cui lavora artigianalmente con le parole, la sapienza da scalpellino con cui scava nel loro significato, l'abilità da prestigiatore con cui fa emergere grandi sentimenti dal cappello un po' vecchiotto e malmesso della lingua italiana, il gusto estetico da designer raffinatissimo con cui osa accostamenti che a noi, poveri profani, non verrebbero in mente nemmeno sotto l'effetto dell'alcol.

Maggiani è uno scrittore che dovrebbe avere un posto d'onore nelle librerie di tutti i viaggiatori, ma i suoi libri non dovrebbero mai essere messi in valigia perchè non si possono fare due viaggi nello stesso momento.
O sei lì, sul posto, intento a scoprire le meraviglie che ti circondano e ad ascoltare le storie che i volti e le pietre intorno a te hanno da raccontare, oppure
sei sul divano di casa, disteso a letto o seduto in giardino, e allora sì che puoi farti accompagnare da Maggiani in giro per il mondo.
Ho letto solo due suoi libri, questo e Il Viaggiatore Notturno, ed entrambi sono stati un bellissimo viaggio.
Un viaggio in luoghi impervi e selvaggi.
Un viaggio lungo il sentiero sottile del tempo che tutto riunisce.
Un viaggio nell'animo umano, a cercare quel porto sepolto che tanto attirò Ungaretti, il sommo poeta, e Saverio, il protagonista afflitto dal male di vivere che cerca una via di guarigione scrivendo questo romanzo.

E' la seconda volta che, senza volerlo e senza saperlo, mi ritrovo tra le mani un libro che parla di un grande della letteratura italiana.
La prima volta  l'incontro fu con il Dino Campana de La Notte della Cometa. Questa volta mi è toccato in sorte l'Ungaretti de Il Porto Sepolto.
A me!
A me che non sono un'amante della poesia. Io che non ne ho mai scritta una, se non come compito per casa.
Eppure questi incontri mi hanno fatto bene all'anima e rimpiango di non averli fatti prima. O meglio, di averli fatti, in maniera obbligata e all'età sbagliata, sui banchi di scuola.

Vorrei raccontarvi tutto su Il Coraggio del Pettirosso, ma non so veramente da che parte iniziare tante sono le storie e i destini che vi si intrecciano.
Gli Apui umiliati dai Romani, i roghi nella Lucchesia del Cinquecento, Ungaretti e i movimenti anarchici di inizio Novecento. E poi Saverio, alter ego di tutti loro e di noi stessi, che cerca di guarire scrivendo. Per poi scoprire che è più facile farlo vivendo.

Vorrei farvi capire quale significato ultimo si cela nel porto sepolto, ma non posso.
E' un un'immersione individuale che ogni lettore è invitato a compiere personalmente. Non è importante quanto o cosa troverà, ma la sensazione che proverà rimanendo in apnea dentro a se stesso.

Vorrei parlarvi della bellezza quotidiana e sublime dei luoghi co-protagonisti di queste storie. Ma non lo farò per non privarvi del brivido di seguire il cantastorie Maggiani nel suo peregrinare tra il deserto egiziano e l'appennino toscano.

Vorrei dirvi ...
E ve lo dico!
Leggetelo.

Consigliato, come libro da leggere prima di partire, per chi ha in programma un viaggio ad Alessandria d'Egitto, nel deserto e nel mondo arabo, oppure nelle zone più selvagge della Lucchesia; a chi non smette di indignarsi davanti alla stupidità di certi dogmi religiosi; a chi ama scrivere e non sa resistere al fascino della narrazione.

Maurizio Maggiani, Il coraggio del pettirosso,  Feltrinelli

3 commenti:

  1. Condivio il tuo commento su Maggiani e rilancio con un altro scrittore la cui prosa è pura poesia: Erri De Luca.
    Per quanto riguarda la poesia, anche io mi sono accostata ora a questo tipo di lettura e non mi dispaice affatto. Ho scorperto fra le altre la Szymborska e la Achmatova.

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  2. Grande Erri! ne ho letto solo uno (e ne ho parlato anche qui), ma l'ho amato dal primo istante e so che prima o poi, come per Maggiani, li leggerò tutti:
    La Szymborska l'ho scoperta in questi giorni che se ne è andata e devo dire che quel paio di poesi che ho letto mi sono piaciute molto e ci avevo fatto un pensierino ...

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  3. Con una mamma come te Samir imparerà tante storie da cui trarre delle belle riflessioni. Ciao cara.

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